Italia distratta, Eurogruppo verso l’approvazione del Mes
La gerarchia delle priorità della Comunità Europea non risulta alterata dall’emergenza coronavirus.
Primo punto all’ordine del giorno dell’Eurogruppo convocato per lunedì prossimo è il voto sulla riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità). Un argomento che annoia ma con cui, anche se in ritardo, è bene familiarizzare. Lo spiegheremo qui, in pochi punti, e senza trarre conclusioni.
Il Mes è un’istituzione finanziaria, attiva dal 2012, che fornisce assistenza economica ai paesi che rischiano il default e che, consequenzialmente, minacciano la stabilità finanziaria dell’eurozona. Ogni paese contribuisce al capitale sociale in proporzione al Pil e alla popolazione. Germania, Francia e Italia, nell’ordine decrescente in cui sono state citate, contribuiscono con una quota maggiore rispetto alle altre nazioni.
La riforma introduce delle novità significative. La principale novità risiede nell’attribuzione al Mes di nuovi strumenti: le linee di credito precauzionali.
La linea di credito precauzionale è l’assistenza finanziaria concessa dal Mes a un paese dell’eurozona prima che si trovi in difficoltà nel reperimento di fondi sui mercati, in modo da evitare situazioni di crisi. Può assumere la forma di un prestito o dell’emissione di un nuovo titolo azionario o obbligazionario. Vi sono due tipi di linee di credito precauzionali:
- linea di credito condizionale precauzionale (PCCL): a disposizione degli Stati membri la cui situazione economica e finanziaria è fondamentalmente solida. Il che viene determinato sulla base del rispetto di sei criteri di ammissibilità quali debito pubblico, posizione sull’estero o accesso al mercato a condizioni ragionevoli. Da questa linea di credito l’Italia, spesso in difficoltà con i conti, è automaticamente esclusa.
- Linea di credito soggetta a condizioni rafforzate (ECCL): a disposizione degli Stati membri la cui situazione economica e finanziaria continua a essere solida, ma che non soddisfano i criteri di ammissibilità della PCCL. Ovvero l’Italia. Per accedere a questa linea di credito i Paesi devono mettere in ordine i propri conti pubblici, adottando delle misure correttive.
In questo scenario non bisogna dimenticare le CACs (clausole di azione collettiva), ovvero quelle norme che definiscono le procedure di ristrutturazione di un debito sovrano dell’area euro nel momento in cui un Paese chiedesse aiuto al Mes.
Il ricorso al Meccanismo europeo di stabilità prefigura quindi una sorta di default che obbliga lo Stato alla ristrutturazione del debito pubblico. Esattamente ciò che è avvenuto in Grecia qualche anno fa. La novità consiste nel fatto che la ristrutturazione diventa una precondizione per accedere alle risorse, in modo da evitare l’azzardo morale (siccome c’è il Mes che viene in soccorso, gli Stati evitano di tenere in ordine i propri conti).
Quando si parla di “misure correttive” si può fa riferimento all’unica strategia conosciuta per pareggiare i conti: riduzione della spesa e aumento delle tasse. Gli investimenti maggiori del bilancio degli stati si concentrano in sanità, istruzione, previdenza e welfare. Quando si tagliano le spese per far quadrare i conti, automaticamente vengono ridotti i servizi.
Il Mes si inserisce quindi in un sistema istituzionale e politico basato sull’idea che le politiche di austerità (tagli alle spese pubbliche e aumento tasse) devono essere istituzionalizzate.
Per fornire un elemento di curiosità a questa breve ricognizione, ricordiamo che economie avanzate come Usa e Giappone non hanno niente di simile al Mes e che il pareggio di bilancio, al di fuori del contesto europeo, non viene considerato come il principale obiettivo della politica fiscale di un Paese, la piena occupazione sì.
Lunedì l’Eurogruppo dovrà decidere all’unanimità se il lavoro di riforma cominciato è terminato oppure no. Qualora venisse confermato, i rappresentanti dei governi procederanno alla firma del Trattato e infine i parlamenti nazionali alla ratifica.
Per chi abbia voglia di approfondire i dettagli della riforma al Mes, ecco il link al sito del Consiglio europeo con tutte le modifiche introdotte:https://www.consilium.europa.eu/it/policies/emu-deepening/emu-glossary/
Qui invece potete trovare la descrizione del Mes: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/financial-assistance-eurozone-members/