Gli scienziati stanno imparando. Il caso Yeadon
Gli scienziati stanno imparando: le sfide offerte dal virus sono diventate un’imperdibile occasione per documentare il loro lavoro con pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche e per rendere più eruditi i non addetti ai lavori sulle dinamiche della pandemia.
Gli scienziati stanno imparando sempre di più: divulgano i loro sforzi e reclamizzano loro stessi. Più prosaicamente, l’impegno dei ricercatori è diventato una piattaforma per raggiungere la celebrità.
Un piedistallo spesso però molto simile alla dimora di Fama, la figura mitologica descritta da Ovidio nelle Metamorfosi.
Gli scienziati sembra che abitino lì ora, in cima sì ad una rocca come il mostro alato, ma non per amore del silenzio e della cerebralità.
La notizia incerta, il termine latino rumor, prende vigore in questo palazzo fatto di bronzo che risuona e diffonde più volte gli echi di ciò che Fama ha sentito dire. Fama che con mille occhi sotto le sue piume e con mille orecchie e bocche non discerne il vero dal falso, ma divulga tutte le voci che entrano nella sua dimora senza porte.
Un intreccio simile sembra sia stato ordito da Mike Yeadon fino a qualche tempo fa stimato scienziato e vicepresidente di Pfizer. La sua vita è stata messa sotto la lente di ingrandimento pure dall’agenzia Reuters che gli ha dedicato un lungo articolo frutto di una minuziosa indagine con spunti anche psicologici.
La trama che il ricercatore in questione ha tessuto è ricca di elementi veri, verosimili e dubbi avvolgendolo in una cortina che incuriosisce con continui rimandi ad elementi oggettivi e timori non provati, confezionando un prodotto social di sicura presa.
E’ sicuramente complesso scindere la figura dello scienziato Yeadon da quella di privato cittadino con sacrosante opinioni personali, ma dal quadro che emerge viene quasi naturale gettargli la croce addosso per lo scompiglio che ha creato riguardo l’ipotizzato effetto sterilizzante del vaccino Pfizer.
Più specificamente Mike Yeadon ha supposto (ovvero fatto supporre) che i vaccini Covid-19 possano provocare infertilità a causa di una sequenza molto breve di aminoacidi appartenente alla proteina spike del virus SARS-CoV-2 che è tuttavia anche presente nella proteina placentare Syncytin-1.
Il vaccino, che quindi ha lo scopo di creare una risposta immunitaria verso la proteina spike del virus, potrebbe in linea di principio suscitare una reazione autoimmunitaria nella donna.
Una portavoce di Pfizer, Dervila Keane ha però tranquillizzato, adducendo che la sequenza condivisa tra la proteina virale e placentare è molto breve, di sole 4 unità e che quindi tale eventualità non è plausibile.
Evidentemente un nuovo paradigma, testato per la prima volta per combattere un virus, suscita paura e Mike Yeadon cavalca bene l’onda dell’emotività proponendo non delle questioni scientifiche da chiarire con solidi, dati ma soffiando sul fuoco delle ipotesi.
Sembra quasi che l’ex vicepresidente di Pfizer si sia gettato di proposito in pasto ai negazionisti e che la genesi di questo eroe no-vax non sia frutto della sua spontanea dissonanza con la mainstream science.
Mike Yeadon corre sul filo del rasoio, vuole mantenere la sua reputazione di buon scienziato ma con le sue affermazioni è consapevole di esercitare una sottile captatio benevolentiae verso chi ha una visione antiscientifica e non possiede gli strumenti cognitivi adeguati per discernere il vero dal falso o un’ipotesi scientifica da affermazioni che non godono di una verifica sperimentale.
Mike Yeadon vuole portare la croce anche dell’ostracismo? Vuole diventare vittima della comunità scientifica e presentarsi come un profeta osteggiato?
In effetti ha dato gli elementi utili anche a un’analisi psicologica quando ha scelto di spiegare le sue controverse posizioni mostrandosi non in un laboratorio o in camice ma in un garage dove sullo sfondo spicca una moto e dei pezzi di ricambio.
Vuole mandare dei messaggi non verbali e far capire che parla come uomo sincero e non come scienziato stanco del sistema?
I tentativi di delegittimazione della sua persona da parte della stampa sono numerosi a cominciare appunto dall’indagine Reuters che ha scavato nella sua vita con interviste ai suoi ex colleghi che non vedono più in lui il farmacologo impegnato e serio che conoscevano.
D’altro canto, come direbbe Umberto Eco, per controbattere un’accusa oggi non è necessario provare il contrario, basta delegittimare l’accusatore. E difatti la campagna stampa che è stata messa in atto quasi con voyeurismo però non fa altro che aumentarne la fama ma non il prestigio.
Forse è questo il suo scopo? Avere visibilità a tutti i costi? Oppure vendicarsi semplicemente dell’azienda per cui lavorava? Questa ultima ipotesi tuttavia non convince.
Dopo aver scritto e inviato ad EMA lo scorso dicembre una petizione per bloccare gli studi clinici sui vaccini Covid-19 per la supposta causa di infertilità, l’eroe degli anti-vaxxers ha continuato a fare ancora più scalpore lo scorso marzo con dichiarazioni scottanti in un’intervista esclusiva ad una organizzazione not-for-profit, la America’s Frontline Doctors, dove si paventa un imminente spopolamento su vasta scala causato proprio dall’uso dei vaccini e dei richiami per le varianti del virus a suo avviso assolutamente inutili, senza tuttavia chiarire tali ipotesi.
Mike Yeadon in fondo accusa Big Pharma di voler esercitare un controllo mostruoso sulla popolazione con addirittura l’intenzione criminale di introdurre delle sequenza genetiche nei vaccini capaci di creare dei danni o uccidere deliberatamente.
Un quadro agghiacciante che lascia sbigottiti per la gravità delle affermazioni, ma anche perché come Fama si circonda e sfrutta la Credulità, l’Errore, il Terrore ma anche la Gioia immotivata per aver evitato un farmaco ipoteticamente inutile e nocivo; lo scopo di diffondere rumors, distorcere le notizie, godendo nell’infangare inutilmente, appare evidente in questo delirio.
E non giova difendere la libertà di pensiero poiché qui di discernimento non c’è nulla, si gioca con l’ambiguità in maniera sottile, si varca la soglia delle paure inconsce, raccogliendo e diffondendo senza discriminazione svolazzanti parole in modo che ognuno possa aggiungere qualcosa di suo, proprio come accadeva nell’abitazione bronzea posta al centro del mondo.
Ancora oggi il velocissimo mostro alato può scorgere tutto, ascoltare e moltiplicare ogni spiffero seducendo anche gli scienziati con la promessa della Fama.