Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, la rivincita dei piccoli comuni

28 candidature, 10 finaliste – Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra – 1 vincitore: l’isola di Procida. Superficie che si aggira intorno ai 4 kmq, circa 10.000 abitanti, compone le Isole Flegree, insieme a Ischia, Vivara e Nisida, inserite nello splendido golfo di Napoli.

Il progetto della Capitale Italiana della Cultura è nato nel 2014 da un’idea del Ministro del Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, a seguito della nomina di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Finora le città che hanno avuto questo riconoscimento sono state Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015, Mantova del 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, il 2019 non ha avuto una Capitale italiana per non distogliere l’attenzione da Matera; nel 2020 la città designata è stata Parma e il periodo è stato esteso all’intero 2021, data la crisi sanitaria in corso. Per il 2023 sono state nominate Bergamo e Brescia a causa del loro triste ruolo da protagoniste nel corso della prima ondata della pandemia di Covid-19.

Tra le candidate, la città vincitrice viene scelta da una commissione di sette esperti, riceve un fondo di un milione di euro per mettere in mostra la sua vita, il suo sviluppo culturale, valorizzare i propri beni culturali e paesaggistici e migliorare i servizi rivolti ai turisti.

Dal 2014 ad oggi le città nominate sono sempre state capoluoghi di regione o di provincia, Procida è il primo borgo insignito di questo riconoscimento, nonché la prima isola. Segnale di come l’attenzione si stia realmente e concretamente spostando verso i comuni più piccoli; la conferma arriva anche dal discorso del sindaco di Procida, Dino Ambrosino, che subito dopo la proclamazione ha detto «Questa enorme gioia rappresenta il sentimento di tanti borghi dell’Italia minore. Penso che Procida possa essere considerata una metafora di tanti luoghi, di tante amministrazioni, di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio per il loro territorio e che, con questo titolo, vogliono costruire un riscatto importante per le proprie terre, siamo onorati». E poi ancora «ringraziamo per questa enorme opportunità, storica per un piccolo comune e una piccola isola, che senz’altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia per questa scelta».

La giuria nel selezionare Procida ha espresso la seguente motivazione: «Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono».

La cultura non isola è il titolo del dossier che ha portato alla vittoria l’isola che si propone di essere appunto l’isola che non isola, un laboratorio culturale di felicità sociale. Il programma è diviso in cinque sezioni, cinque parole chiave accompagnano Procida: inventa, ispira, include, innova e impara. La prima sezione, inventa, comprende progetti propriamente artistici come mostre, performace e opere site specific; la seconda, ispira, progetti che candidano l’isola come fonte di ispirazione sia reale che immaginaria, la terza, include, riguarda appunto l’inclusione sociale. La parola innova caratterizza la sezione che comprende progetti che promuovano il rapporto tra la cultura e l’innovazione con il fine di ripensare in maniera strategica il proprio patrimonio culturale e in ultimo il termine impara racchiude progetti educativi. Per il 2022 sono previsti 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati.