Sonar magazine compie un anno
Oggi Sonar magazine compie un anno. A dirlo suona come un traguardo minimo di cui imbarazza scrivere.
Non è in realtà nemmeno un traguardo, ma una tappa cui arriviamo stanchi, contenti, soddisfatti, insoddisfatti. Siamo andati in rete il giorno in cui è iniziato il primo lockdown. Eravamo in redazione quando il Presidente del Consiglio Conte lo annunciò. Non dimenticheremo quelle sensazioni di esaltazione e paura.
L’archivio di Sonar conta circa quattrocento articoli, pubblicati per merito di straordinari e generosi collaboratori che hanno sposato la linea editoriale, offrendo punti di vista non scontati.
Abbiamo provato ad esplorare la realtà sotto la superficie. Siamo Sonar per questo. Non sempre ci siamo riusciti. Lavoreremo con ancora più impegno.
Sonar magazine è stato pensato come spazio libero. Il pluralismo è nel suo dna. Ogni volta che ci è stato possibile, di uno stesso argomento, in special modo se afferente modi di essere e stare nella società, abbiamo proposto punti di vista contrapposti.
Siamo insoddisfatti perché non siamo riusciti in tutto ciò che ci eravamo prefissi. Avere ancora più contenuti, raggiungere più capillarmente i lettori.
Ciò che non abbiamo fatto o che non ci è riuscito bene è la base del programma per il prossimo anno.
A brevissimo, ad esempio, partirà una novità che è anche un esperimento, un appuntamento video settimanale.
Fare editoria libera e indipendente al nostro tempo è complicato. Farla al mezzogiorno lo è ancora di più.
Le difficoltà sono il nostro stimolo.
Avevamo in mente di premiare i collaboratori distintisi per continuità, consenso dei lettori, apprezzamento dei colleghi. Le restrizioni imposte dal contenimento della pandemia ce lo hanno impedito, almeno nella forma pubblica e “in presenza” che vogliamo. L’appuntamento è solo rinviato a quando le condizioni permetteranno di stare insieme. E siamo sicuri avverrà presto.
Infine, ma non per importanza, grazie ai lettori, a chi ci ha scritto e commentato, a chi segue e ci messaggia anche in privato. Non mollateci e arrabbiatevi se mai dovessimo tradire l’obiettivo dell’indipendenza e del pluralismo.
Non posso chiudere questa breve autocelebrazione (ci sia permessa) senza ringraziare ed encomiare i tre incrollabili professionisti che consentono la presenza web e social di Sonar magazine: Giuseppe, Yuri, Nunzio siete fantastici.