Quando il Fantacalcio è più vivace del football giocato

Il football dopo un anno di virus e stadi chiusi è senza fiato. La sessione invernale del calciomercato, quella di riparazione, si è chiusa con un crollo degli affari del 77% a livello europeo rispetto all’anno scorso. Nei primi cinque campionati continentali (Premier, Bundesliga, Serie A, Ligue 1, Liga) il montante degli scambi invernali non ha raggiunto i 300 milioni di euro. Nel 2020 nella stessa sessione di mercato, in quegli stessi campionati, gli scambi fecero girare quasi 1,3 milioni di euro.

Non si possono vendere ticket per gli stadi, ma non si vendono nemmeno sciarpe, gagliardetti, bluse, gingilli, ninnoli, pupazzi, tazze, portachiavi, mutande e tutto l’armamentario per maniaci, semplici tifosi o ancor più semplici fan delle star del futbol mundial.

Anche i network televisivi sono restii a sganciare i denari promessi e pagati in tempi migliori.
Insomma le casse delle società languono. Quanto più big sono i club, tanto più è alto il monte ingaggi annuo, tanto più è profonda la crisi.

Gli scalcianti che scendono in campo, con i conti controllati degli avidi procuratori, non accettano riduzioni di stipendio. Né le associazioni dei proprietari dei club o le istituzioni nazionali e internazionali riescono a imporre nuove regole di morigeratezza degli ingaggi.

La Serie A, intanto, langue in una dilagante mediocrità di gioco. E seppure la 2020/2021 sia l’edizione più combattuta degli ultimi dieci anni, non appassiona più di tanto. E poi è un campionato di quota cento: Destro, Pandev, Ibrahimovic, Mandzukic, Vidal, Kolarov e brizzolati andando.

Brilla invece il Fantacalcio. Lì gli affari abbondano e quella appena conclusa è stata una delle sessioni invernali più vivaci.

La latitanza di new entry di campioni e fuoriclasse, su cui solitamente si concentrano gli investimenti, ha sollecitato i fantapresidenti ad arrovellarsi sulle statistiche per individuare i fantacampioni nascosti. Nomi meno noti, ma dalla presenza stabile e dal rendimento costante.
Lozano, ad esempio, che dopo la deludente prima stagione a Napoli ha trovato spazio e gol, è stato uno dei player più scambiati perché poco trattato nella prima asta.

Mattia Destro, ex predestinato, mai vero goleador, quietamente finito a far panchina ha infiammato molte fantaaste di riparazione.

Per la prima volta il mondo fantacalcistico ha generato più interesse delle trattive all’hotel mille stelle lusso dove solitamente si organizza la fiera finale del calciomercato.

A Bonan e Di Marzio è franato il terreno sotto i piedi. “È sempre calciomercato” potrebbe trasformarsi in una trasmissione malinconico nostalgica, stile TecheTecheTè, intitolata “era sempre calciomercato”. Non è detto che non sarebbe un bene. Oppure potrebbero inventarsi “È sempre fantacalciomercato”. Almeno la fuffa, sparsa a piene mani dalla trasmissione, sarebbe coerente con il tema. Perché il fantacalciomercato è fuffa vera, con fantamilioni fuffosi.

Qualche lettrice mi ha scritto nelle passate settimane, lamentando di non capire tutto ciò che scrivo perché do per assunte informazioni o personaggi di cui commento.
Questi articoli sono rivolti agli sportivi, è la mia eccezione e giustificazione. Ma in fondo penso che con po’ di sforzo potrei rivolgermi a chi il calcio non segue abitualmente. Potrei incrementare da 15 a 18 i miei lettori stabili.

E allora spieghiamo il fantcalcio a chi non lo conosce.

Si tratta di un gioco in cui ciascuna squadra, allestita da un fantapresidente, vince o perde ogni domenica in base alla somma dei voti attribuiti dai principali quotidiani sportivi ai giocatori della squadra. Il sistema è gestito informaticamente da società che forniscono il supporto attraverso un’app e un sito.

Ci si chiederà a questo punto, come si compongono le squadre? All’inizio della stagione, dopo la chiusura del calciomercato, quando si ha la rosa completa dei giocatori di serie A, i fantapresidenti si riuniscono e in una serata di sfrenato fantacalciomercato, tra sberleffi, birre, pizze, pernacchie e sfottò, allestiscono i propri team, dai nomi più svariati e di fantasia.

Ciascun partecipante ha a disposizione un budget di fuffamilioni stabilito dal regolamento che i partecipanti a ciascun fantacampionato si danno. I giocatori della serie A sono battuti all’asta e assegnati al miglior offerente che li compra con i fuffamilioni del budget assegnato.
Alla fine dell’asta tutti i partecipanti avranno una rosa di 22/24 giocatori. Il sistema informatico elabora il calendario in concomitanza con quello della serie A e partono le sfide.

Come vengono assegnati i gol? I regolamenti prevedono a quale punteggio complessivo dei titolari (dato dalla somma dei voti dei giocatori schierati) scatti il primo gol e ogni gol successivo. Vengono stabilite anche regole sullo scarto minimo che deve esistere tra i punteggi delle due squadre di ogni match perché si abbia vittoria e non pareggio.

I voto finale di ciascun giocatore, e dunque della squadra, è influenzato anche dai “fatti” che caratterizzano la sua prestazione: gol segnati, rigori falliti, ammonizioni, espulsioni, assist. Tutti questi “fatti” determinano bonus e malus in capo al giocatore.

Esistono, per finire, diversi meccanismi di gioco, di diversa difficoltà in relazione allo schieramento dei giocatori. In generale vale regola che un nessun giocatore può essere schierato dietro rispetto alla posizione tipica del suo ruolo: ad esempio un attaccante non può essere schierato come centrocampista e un centrocampista non può essere schierato come difensore.

Dal fantacalcio è tutto.