Catalogna: Bobo Craxi traduce l’Equinox (ma non lo cita)

Per una serie di motivazioni relazionali, lavorative e di curiosità, sono legato a quella parte di terra dove si incontrano Francia e Catalogna, tra il Mediterraneo e i Pirenei, che Salvador Dalí non esitò a definire il “centro del mondo”, riferendosi in particolare alla stazione di Perpignan. 

Questa nota biografica non è gratuita. Rispondendo allo sprone del direttore, avevo deciso di occuparmi dell’apparente riavvicinamento tra Madrid e Barcellona sull’annosa questione dell’indipendenza catalana, cercando di mettere insieme opinioni diverse e di trarne, con un po’ di fortuna, qualche onesta conclusione.

Ed è a questo punto che giunge l’agnizione, ossia il momento in cui si riconosce improvvisamente l’identità di un personaggio, nella fattispecie il sottoscritto. Leggiucchiando una manciata di articoli sulla possibile riconciliazione tra governo centrale e indipendentisti catalani, mi rendo conto di essere diventato il lettore improbabile, il rischio non calcolato, l’ospite inquietante o l’anello che non tiene che testimonia un avvenuto misfatto.

Di cosa sto parlando? Mi riferisco all’articolo del blog di Bobo Craxi pubblicato sull’HuffPost il 7 dicembre, dal titolo “I tempi per la riconciliazione fra Spagna e Catalogna sono maturi”.

Leggendo per la prima volta questo articolo senz’altro interessante, mi accorgo improvvisamente di averlo già letto. Strano ma vero. Alcune frasi – e più mi addentro nell’articolo e più sembra evidente – mi sono già note e so già come finiranno. Com’è possibile? Cosa è successo?

Scrive Bobo Craxi: 

«L’esecutivo spagnolo è pronto ad allentare i fili della borsa per favorire le regioni a di scapito della capitale Madrid. La sinistra repubblicana e indipendentista di Pere Aragonès (ERC) in Catalogna, i socialisti e Podemos al potere in Spagna hanno suggellato un’importante riforma. Mira a standardizzare la tassazione in tutto il paese».

Giusto. Ed era sicuramente d’accordo con lui Nico Salvadó, il fondatore di Equinox – una radio nonché sito di informazione francese che si occupa di quanto succede a Barcellona – quando 5 giorni prima, il 2 dicembre, aveva scritto

«L’exécutif espagnol est prêt à desserrer les cordons de la bourse afin de favoriser les régions au détriment de la capitale Madrid. La gauche indépendantiste de Pere Aragonès (ERC) en Catalogne, les socialistes et Podemos au pouvoir en Espagne ont scellé une grande réforme. Elle vise à uniformiser la fiscalité dans tout le pays».

Bobo Craxi sembra essere del tutto in sintonia con le opinioni di Nico Salvadó, che però non è mai citato nell’articolo, quando afferma: 

«Un bonus per Catalogna e Valencia, che da anni deplorano il dumping fiscale della regione di Madrid, paradiso fiscale locale in Spagna» 

Nico Salvadó aveva per l’appunto scritto: 

«Un bonus pour la Catalogne et Valence qui déplorent depuis des années le dumping fiscal de la région de Madrid, paradis fiscal local au sein de l’Espagne» 

Così, più rileggo i due articoli, più mi risulta evidente quanto Bobo Craxi sia scandalosamente in accordo con il suo collega che però, purtroppo, non è mai menzionato. Un ultimo esempio, tra altri possibili:

Craxi:

«Al di là della riforma fiscale, se Pere Aragonès vince le elezioni, è il grande progetto di un nuovo finanziamento catalano che si aprirà. L’opportunità, e questo è il secondo punto del piano, di creare un grande Fronte Popolare progressista. Socialisti e Podemos a Madrid e Repubblicani di sinistra a Barcellona» 

Cinque giorni prima, sul sito di Equinox, Salvadó:

«Au-delà de la réforme fiscale, si Pere Aragonès remporte les élections, c’est le grand chantier d’un nouveau financement catalan qui s’ouvrira. L’occasion, et c’est le second point du plan, de créer un grand Front Populaire progressiste. Socialistes et Podemos à Madrid et Républicains de gauche à Barcelone ».

Capisco quindi di essere un infiltrato, un guastafeste, una sottovalutata eventualità. C’erano effettivamente poche probabilità che qualcuno si accorgesse di tutto ciò e che mettesse insieme i pezzi. In un piovoso pomeriggio di dicembre in zona arancione, mi riscopro allora nelle vesti altrettanto arancioni degli “imprevisti” del Monopoli. La carta da pescare recita pressappoco così: “L’attualità catalana curata da un sito francese può essere seguita anche dall’Italia: torna alla casella di partenza…”.